Vendere profumi online? Roba da matti. Impossibile. Oppure no?
Un profumo è qualcosa di estremamente corporeo, tangibile, devi sentirne l’odore e immaginarlo sul tuo corpo.
Come vendere profumi online, senza un negozio fisico? Eppure…c’è chi l’ha fatto, e anche piuttosto bene.
Sommario articolo
Vendere profumi online: il caso PHLUR
Eric Korman era un dirigente della Ralph Lauren.
Ad un certo punto si stufa del suo lavoro e decide di dar seguito ad una sua grande passione: il mercato dei profumi e delle fragranze.
È così che decide di lanciare PHLUR, la sua azienda di profumi: ma rispetto a tutti gli altri, Phlur ha una particolarità. Vende online, attraverso un sito web.
I colleghi del settore pensano che sia pazzo. Korman non si arrende e ha un’idea: un ingegnoso mix di intelligenti strategie e-commerce, scienza, fotografia, psicologia, musica e storytelling digitale.
E rende possibile quello che sembrava impossibile.
Profumi on line, una nuova esperienza di acquisto
L’acquisto di profumi, nel suo complesso, è sempre stata un’esperienza da vivere in negozio, in particolare nei negozi specializzati come Sephora.
Ma questa esperienza non è sempre piacevole: bisogna scoprire un profumo particolare in un ambiente insolitamente saturo di odori diversi (e dal secondo o terzo tentativo si è probabilmente persa la capacità di annusare e apprezzare qualsiasi fragranza).
L’industria dei profumi, poi, non è propriamente da sottovalutare: solo negli USA il giro d’affari si attesta sui 12 miliardi di dollari…mica bruscolini!
Vendere profumi online: sfida vinta
È così che Eric Korman ha avuto l’illuminazione: ha lasciato il suo vecchio lavoro e ha lanciato PHLUR, azienda che produce e vende profumi esclusivamente online.
“Ci sono molte barriere nel mondo dei profumi: come fai a scegliere un profumo online?”
Come succede con molti innovatori, anche in questo caso l’idea imprenditoriale è nata come soluzione ad un problema.
Korman non riusciva a trovare un profumo adatto, così si è recato in un negozio specializzato ma ne è uscito insoddisfatto, dopo un’esperienza (a suo dire) terribile.
“Voglio creare un brand e una società di profumi che dall’inizio alla fine ripensi la categoria e riaccenda i consumatori”
I punti di forza
1. Provalo a casa tua
Il primo e fondamentale punto cardine su cui si fonda l’azienda è il servizio “Try at home“.
Per 18 dollari si possono scegliere 3 fragranze (per un totale di 6 ml di profumo) a piacere, tra quelle proposte del sito o tra i set già confezionati dagli esperti dell’azienda.
Una volta provati questi campioncini, è possibile acquistare una bottiglietta da 50 ml del profumo che ci è piaciuto di più, e i 18 dollari già spesi verranno scalati dall’importo totale.
2. La qualità
Per creare i suoi profumi, PHLUR – come la maggior parte dei suoi competitor – si avvale di profumieri professionisti provenienti da due case specifiche: il loro compito è creare un profumo basato anche su un mix di musica e immagini.
La vendita profumi on line di Phlur è basata sull’attenzione al cliente e sulla qualità: due caratteristiche fondamentali per qualsiasi azienda, a maggior ragione per chi vende prodotti che necessitano di essere provati e toccati.
3. Sostenibilità e attenzione all’ambiente
Alcuni materiali e sostanze sono vietate, come ad esempio il sandalo. PHLUR infatti pubblica un elenco completo e dettagliato di tutti gli ingredienti utilizzati.
Tinture e conservanti sono banditi. Ecco perché le bottiglie, che sono fatte di vetro riciclato e stampate con tinture vegetali, sono opache. Per mantenere la formula fresca anche per uno o due anni.
L’azienda lavora a contatto con l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, per garantire che le materie prime utilizzate non mettano in pericolo l’ecosistema. Un ingrediente interessante che PHLUR utilizza nelle sue fragranze è il vetiver (una pianta erbacea) ed è la prima azienda ad utilizzare il vetiver proveniente dal Madagascar.
Infine, per ogni bottiglia venduta, l’azienda dona $5 a una delle organizzazioni ambientaliste partner: l’International Union for Conservation of Nature e la Central Park Conservancy.
Rendere possibile l’impossibile
Quella di Korman e della sua PHLUR non è soltanto una bella storia curiosa: l’azienda ha chiuso il 2017 con un fatturato di 6 milioni di dollari, 5 volte quello dell’anno precedente, con oltre 35.000 clienti e ampliando l’offerta principale con l’introduzione di candele profumate.
Un’ondata di liquidità che consentirà all’azienda di continuare a scalare il proprio business, diversificare le proprie attività di marketing, lanciare nuovi canali di distribuzione ed estendere la propria attenzione al settore della cura del corpo.
Il “case study” di Phlur dimostra che c’è ancora spazio per un business redditizio e sostenibile, a patto che:
- non si voglia soltanto vendere un prodotto, ma innovare
- si comprendano le nuove abitudini dei consumatori e si comunichi loro il giusto messaggio
- si propongano idee e prodotti di reale valore tenendo sempre d’occhio la sostenibilità e l’ambiente